La chirurgia estetica è ormai entrata a far parte della vita delle persone più comuni, infatti non è una novità che gli italiani partano in avanscoperta in giro per l’est Europa o in medio oriente alla ricerca di soluzioni economiche senza rinunciare a procedure e metodi chirurgici di qualità.
In medio oriente e soprattutto in est Europa il costo della vita è molto più basso. Va da se che le procedure mediche che nel nostro paese può permettersi solo la fascia agiata della società, in un paese estero (rispetto all’Italia) la stessa procedura arrivi a costare addirittura la metà.
Erroneamente si va a pensare che il turismo medico sia un mercato alimentato da poveri sprovveduti che per somme irrisorie si sottopongono a procedure improvvisate. Situazioni ai limiti del reale esistono ovunque, ma estero non è sinonimo di incompetenza. Anzi si può dire il contrario.
Infatti queste gite fuori porta non sono l’ultima spiaggia per chi desidera farsi un ritocchino, sono piuttosto un investimento valido per avere un trattamento di lusso, cosa che in Italia, la donna e l’uomo comune, non potrebbero mai permettersi.
L’esperienza vissuta dai pazienti è quasi paragonabile a una vacanza. Le strutture che ospitano i degenti sono di altissimo livello, un ibrido tra un albergo e un ospedale. Essendo un mercato in forte e vivace crescita, le strutture, i servizi e i professionisti diventano sempre più impeccabili ed efficienti, grazie all’importante guadagno portato dai clienti esteri.
A dimostrazione di quanto detto, per provare che oramai spostarsi all’estero alla ricerca del ritocchino non è più una consuetudine di nicchia, stanno spopolando i “viaggi della bellezza”. Un esempio è il tour in Turchia, ideato e guidato da Rita Milan, che concilia il classico turismo culturale con il rampante turismo estetico.
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