Un incremento senza precedenti
Stando agli ultimi dati forniti dall’American Society of Plastic Surgeons (ASPS), più di 7 milioni di cittadini e cittadine statunitensi si sono sottoposti a trattamenti Botox nel 2017, per il numero più alto di sempre. Un incremento che è legato alla possibilità di fruire di una procedura minimamente invasiva, che si considera generalmente sicura ed efficace.
Non sottovalutare il “potere” del Botox
Tuttavia, attenzione a non correre con troppa enfasi verso questo mondo, effettivamente utile per poter ottenere un pronto ringiovanimento, e sottovalutare così l’importanza che riveste il poter rivolgere la propria scelta verso un chirurgo plastico professionale. Il Botox può infatti donarvi risultati semplicemente irresistibili. Ma in alcuni casi potrebbe nuocere le vostre aspettative, se non si arriva sufficientemente preparati all’appuntamento con il medico estetico.
L’effetto Botox V e risultati inaspettati
Il dott. Rian A. Maercks, noto chirurgo plastico di Miami, ha ad esempio recentemente affermato in un’intervista televisiva che non sempre il Botox è il modo migliore per alleviare le rughe. In primo luogo, suggerisce il medico, “un paziente deve capire che l’uso di Botox per alleviare le rughe del viso potrebbe avere effetti negativi come – ad esempio – l’abbassamento delle sopracciglia”. Si tratta di ciò che il medico ha chiamato “effetto Botox V”. Ovvero ciò che in altri termini fa sì che molte persone che si sottopongono al Botox abbiano la loro espressione lievemente modificata, quasi in un cenno di costante sorpresa.
L’effetto opposto
In tal senso, il medico ricorda che dal momento che le donne che scelgono di sottoporsi al trattamento Botox sono mediamente sempre più giovani (le procedure tra le ragazze di 20 – 29 anni sono aumentate del 5% nel 2016 rispetto all’anno precedente, secondo l’ASPS). In realtà un Botox mal realizzato può portare a un risultato opposto, ovvero a una paziente che sembra più vecchia dei propri anni.
Il dottor Norman Rowe, altro noto chirurgo plastico di New York, ha concordato con il collega che il Botox può avere l’opposto dell’effetto desiderato per alcune pazienti. “Se il Botox viene iniettato nella fronte per diminuire le rughe, e in realtà abbassa la fronte e la palpebra superiore, rischia di fornire un aspetto invecchiato e stanco”, ha detto Rowe. Poi aggiunge che “nella nostra palpebra superiore, c’è un muscolo che la apre: quando invecchiamo, diventa più debole, e naturalmente usiamo i muscoli della fronte per aiutare ad aprire la palpebra superiore. Se il Botox, a sua volta, lo si ignetta nei muscoli della fronte, non permetterà più una congrua apertura della palpebra, causandone il cedimento”.
Di qui, il consiglio per un corretto atteggiamento nei confronti del trattamento Botox . Soprattutto, qualche suggerimento su come affrontare un percorso di pieno e concreto ringiovanimento. Il medico suggerisce di condividere con il proprio chirurgo di fiducia un trattamento soft, con l’obiettivo di avere una fronte equilibrata. Inoltre, le pazienti non dovrebbero mai chiedere che le rughe vengano debellate con Botox. Domandate pertanto se il professionista ritiene di poter ottenere risultati migliori con altri strumenti, come i filler.
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