Il naso è una struttura anatomo-funzionale caratterizzante nella definizione di un viso armonico: un naso “irregolare”, con “gobbette” o con la punta all’ingiù, può causare disarmonia nel volto e, dettaglio non trascurabile, insicurezza nei pazienti. Ecco perché la rinoplastica rappresenta uno degli interventi più richiesti al mondo, sia da donne che da uomini.
L’utilizzo smodato dei selfie e dei social ha fatto incrementare la richiesta di correzioni a naso, labbra, zigomi e profilo mandibolare, per essere all’altezza delle influencer ed essere più “instagrammabili”.
Sui social si parla di un test di bellezza secondo cui, se si posiziona il dito indice su mento e naso e le labbra lo toccano, il profilo sarebbe perfetto (E-line di Rickett). Questa è una delle tante prove che fanno i medici e chirurghi estetici per la valutazione e la pianificazione di trattamenti cosmetici. Ovviamente è un test che può essere utile in una valutazione di insieme. Si deve tenere conto delle differenze razziali e dai canoni di bellezza che negli anni si modificano e che sono diversi per ciascuno di noi.
Cos’è il rinofiller e chi può farlo?
Il rinofiller, o rinoplastica non chirurgica, è una tecnica di medicina estetica ambulatoriale che prevede l’utilizzo di iniezioni di acido ialuronico per correggere i difetti estetici del naso. Chi richiede maggiormente la correzione (soprattutto donne giovani) ha paura di affrontare un intervento chirurgico (con la relativa convalescenza) – e/o non vuole, o non può affrontare i costi di una rinoplastica chirurgica.
Chiaramente se ci sono problemi funzionali (setto deviato, problemi alla respirazione) e i difetti sono “gravi”, l’indicazione chirurgica è insostituibile. Mentre nel caso di difetti lievi il rinofiller può essere considerata una valida alternativa ad un prezzo ragionevole.
Ci sono controindicazioni?
Il rinofiller è una pratica sicura se eseguita da un medico iniettore esperto, con conoscenza dell’anatomia facciale, delle regole auree e delle moderne tecniche iniettive. La correzione del naso, come quella della labbra, prevede poi un “occhio artistico” perché ognuno di noi ha delle caratteristiche fisiognomiche diverse che vanno sempre rispettate.
Le controindicazioni sono quelle di tutti i filler: gravidanza, malattie del connettivo, infezioni in atto, per dirne alcune, ma aggiungerei che conviene dire di no a pazienti che non abbiano aspettative realistiche! In ogni caso, visto che viene usato un prodotto riassorbibile, i risultati sono completamente reversibili.
Come si esegue la correzione ?
E’ importante studiare bene il viso del paziente nelle diverse proiezioni e la sua mimica durante l’eloquio. Questo per verificare anche la eventuale mobilità del naso (spesso il naso si muove all’ingiù mentre il paziente parla o sorride). Si procede quindi all’analisi fotografica nei due profili, in visione frontale, inferiore e durante il sorriso.
La tecnica ultimamente più utilizzata è il “3-point Rhino”. Dopo un’accurata disinfezione e applicazione di una crema anestetica (ma si può fare anche senza) si fanno una serie di micro-iniezioni di filler, generalmente in tre punti anatomici:
- alla radice del naso, per far scomparire la cosiddetta “gobbetta”;
- alla punta, per ottenere un naso all’insù;
- sul dorso, nel caso si presenti il cosiddetto “naso a sella”, che può essere anche secondario ad una rinoplastica chirurgica malriuscita (rinofiller camouflage).
Quando il naso risulta “mobile” durante l’eloquio si può utilizzare, oltre alla classica correzione con l’acido ialuronico, qualche unità di tossina botulinica per bloccare il muscolo depressore del setto nasale, in modo da ottenere una risalita della punta del naso. Per completare l’armonizzazione del profilo, in alcuni casi si rende necessario intervenire anche sul mento e/o sulle labbra.
Quali prodotti vengono utilizzati?
ll prodotto che si utilizza è un filler a base di acido ialuronico (lo stesso prodotto che si inietta nelle altre parti del viso), che è completamente riassorbibile e che deve avere particolari caratteristiche di viscosità e volumizzazione.
L’intervento, che si esegue in anestesia topica (si applica una crema anestetica per circa una mezzora, ma spesso si può eseguire il trattamento anche senza anestesia), dura circa 15 -20 minuti. Poi il paziente può tornare alle sue normali attività.
Personalmente eseguo la correzione in due tempi con piccole quantità di filler. Questo perché il tessuto del naso è un po’ rigido e si rischiano compressioni vascolari se si iniettano quantità eccessive di filler. Rivedo il paziente, per un controllo ed un eventuale ritocco, dopo una settimana, o quando si risolvono del tutto gonfiore o dolore.
Cosa succede nei giorni successivi?
Nei giorni seguenti si può avere un po’ di gonfiore, dolore e/o qualche lividino, quindi il risultato finale potrebbe essere mascherato. I pazienti devono stare attenti a non utilizzare occhiali e a non manipolare il naso nei giorni successivi all’infiltrazione. Come nel caso degli altri trattamenti con filler, è bene non assumere fans e alcolici, non praticare attività fisica intensa e non prendere il sole per qualche giorno.
Che durata ha il trattamento?
La durata varia in base al tipo di filler utilizzato e al metabolismo del paziente, ma mediamente ha la durata di 1 anno. Nella mia esperienza è bene fare un controllo dopo 8 mesi ed un eventuale piccolo ritocco.
Dottoressa Paola Tatoni, Laureata in Medicina e Chirurgia e Specialista in Tossicologia Medica presso l’Università degli Studi di Pavia. Diplomata alla Scuola Superiore Post-universitaria di Medicina ad indirizzo estetico Agorà di Milano, svolge l’attività di Medico Estetico dal 2006 ad Acireale (Catania).
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