Quando si affronta la tematica dell’alopecia è difficile farlo senza accostamenti con il disagio, date le ripercussioni psicologiche scaturenti dall’avvertimento di un danno alla propria immagine che si verifica con la caduta dei capelli. Questa malattia colpisce estese porzioni di popolazione sia maschile che femminile, si tratta di un fenomeno di cui si sono individuate le cause e anche le cure che consentono di porvi rimedio in maniera oggi più duratura ed efficace.
Quanto alle manifestazioni nella fattispecie dell’alopecia androgenetica femminile, la calvizie si rileva con un diradamento crescente dei capelli nella sezione centrale della testa, evidenziando l’effetto chiamato “segno dell’albero di natale”, visibile pettinando i capelli con la riga centrale. In caso di donne più giovani, sintomo iniziale della malattia è un diradamento che si riscontra in corrispondenza della fronte. Per quanto riguarda la calvizie, è più somigliante a quella maschile, ma non così completa, può registrarsi nelle donne in menopausa, configurandosi come una stempiatura più accentuata.
Le cause
- Genetica: l’alopecia viene definita “androgenetica” in quanto, nella maggior parte dei casi, la caduta dei capelli scaturisce dall’azione degli ormoni androgeni in funzione alla predisposizione genetica di alcuni follicoli capilliferi, più inclini a subirne lo stimolo. La trasformazione che assottiglia, accorcia e depigmenta i capelli avviene lentamente prima che si compia la metamorfosi in pelo folletto. Le donne affette da iperandrogenismo, come quelle che soffrono di acne, sono ad esempio più sensibili all’alopecia.
- Disfunzioni ormonali: imputabili alla sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), che possono determinare cicli anovulatori, alterazioni mestruali, irsutismo, obesità; in altre parole eccesso di androgeni. Elevati livelli di testosterone sono legati anche a un malfunzionamento della tiroide e alla menopausa, periodo contraddistinto da un calo generalizzato degli estrogeni.
- Cattiva alimentazione: risultato di diete dimagranti nocive per i capelli, manchevoli di vitamine e causa di problemi come anemia, denutrizione, malnutrizione.
- Prodotti chimici e farmacologici: a titolo esemplificativo, l’uso di antidepressivi e la chemioterapia.
- Componente ereditaria: è più probabile che il fenomeno si manifesti quando ha già colpito genitori, nonni, anche zii o fratelli.
- Componenti psicologiche: lo stress fisico e psicologico, accanto a condizioni emotive negative, contribuisce allo sviluppo dell’alopecia.
Diagnosi e trattamento
Oggi è possibile sfruttare opportunità terapeutiche in grado di apportare risultati più efficaci e ridimensionare gli effetti collaterali. Più la diagnosi e l’intervento terapeutico sono precoci, meno complicato risulta arrestare il processo d’involuzione dei follicoli e restituire ai capelli il loro aspetto originario. L’esame più indicato per la diagnosi di alopecia femminile è il tricogramma, supportato dall’anamnesi e dalla valutazione del quadro clinico.
L’alopecia può essere debellata ricorrendo a: terapie farmacologiche (con farmici inibitori dotati di attività antiandrogene), terapie chirurgiche (come interventi di autotrapianto), terapie laser (adottate per rallentare la caduta dei capelli e favorire la circolazione sanguigna) o basate sulla Medicina Rigenerativa (la soluzione più completa e duratura, priva di controindicazioni).
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